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La Collina


I paesi che amministrano la zona di produzione del vino Doc San Colombano sono: Graffignana, Sant'Angelo Lodigiano, Inverno Monteleone, Miradolo Terme e San Colombano al Lambro. Fra questi, quelli più a tradizione vitivinicola per cultura e per entità di territorio collinare che amministrano sono: San Colombano al Lambro, Miradolo Terme e Graffignana.

San Colombano è il nome di vini a denominazione di origine controllata rari e singolari prodotti su una caratteristica collina, una protuberanza isolata, nel mezzo della Pianura Padana, a sud della grande Milano, tra la Pianura Lodigiana e la Bassa Pavese; dista infatti circa 40 Km da Milano, una trentina da Pavia e 15 da Lodi. E' da sempre, da più di un millennio, una piccola zona vitivinicola. La collina si alza dalla pianura circostante di circa 75 metri. Ha una estensione da est ad ovest, di 7 km, per una larghezza di circa 2 km. E' amministrata da tre province: Pavia, la parte sud-ovest, con i comuni di Miradolo Terme e Inverno Monteleone, Lodi, la parte nord-ovest, con i comuni di Graffignana e Sant'Angelo Lodigiano, Milano, la parte ad est, con il comune di San Colombano al Lambro che è rimasto "isola milanese", dopo la costituzione della provincia di Lodi nel 1995. Il "San Colombano" è l'unico vino a Doc prodotto in provincia di Milano.

La Collina di San Colombano si eleva inaspettata dalla Pianura Padana ed è stata nel tempo, terra di conquista per la felice e strategica posizione, confermata da riferimenti storici. Una citazione di un poeta immortale, Francesco Petrarca, che soggiornò lungamente ospite dei Visconti, nel Castello di San Colombano, rende giusta immagine della collina ( lettera a Guido Arcivescovo di Genova, del 21 ottobre 1353):
"E' questo un vago fertilissimo colle, posto quasi nel mezzo della Gallia Cisalpina, cui dalla parte esposta a Borea e ad Euro è prossimo S.Colombano, castello assai noto e cinto di forti mura. A piè del colle scorre il Lambro limpidissimo fiume e benchè piccolo, è capace di sostenere barche di ordinaria grandezza, il quale scendendo per Monza, di qui non lungi, si scarica nel Po: a ponente si stende lo sguardo a larga spaziosa veduta, e regnavi gradita solitudine e amico silenzio.
Io non conosco altro luogo che in positura si poco elevata si vegga attorno si vasto prospetto di nobilissime terre; sol che tu giri d'attorno l'occhio ti si offrono innanzi, Pavia, Piacenza e Cremona ........A tergo abbiamo le Alpi che dividono dalla Francia e che colle sue nevose cime cinte dalle nubi par che tocchino il cielo, dinnanzi agli occhi sta l'Appennino e immenso numero di terre e di castelli, fra i quali Clastidio.......Veggo infine sotto ai miei piedi il Po che con vasto giro serpeggia fra i pingui colti della sottoposta pianura".

Nelle limpide giornate, dalla collina che sovrasta il paese di San Colombano la visione spazia verso nord ed arriva a tutto l'arco alpino, mentre dalla parte di Miradolo Terme, verso sud, lo sguardo si apre sulla valle del Po fino agli Appennini.
La collina è circondata dalla pianura, terra resa fertile dai molti canali di irrigazione costruiti nel tempo dagli uomini, fra i quali la Roggia Colombana che lambisce la collina a nord e il Nerone che passa a sud.
La pianura è terra di foraggi, di cereali, di riso, di allevamenti dove si produce un latte trasformato in buona parte in formaggi tipici a Dop e Igp, come il Grana Padano, il pannerone, il gorgonzola e il mascarpone.

Origine, Ambiente e Territorio
L'origine geologica della collina è stata studiata a lungo; l'ipotesi del Prof. Taramelli dell'Università di Pavia sostiene che è frutto di un movimento tellurico, che l'avrebbe fatta emergere dal mare nell'epoca miocenica; l'ipotesi di un altro studioso sostiene che sarebbe emersa in un epoca successiva per la natura corallifera dei ritrovamenti, coralli e conchiglie, che ancora oggi vengono alla luce in uno stato di perfetta conservazione durante le lavorazioni agricole del terreno i cui più importanti esemplari sono conservati nel Museo Paleontologico e Archeologico "Virginio Caccia" situato nel Palazzo Comunale di San Colombano al Lambro.
Durante l'epoca glaciale, i materiali detritici, che in abbondanza scendono dai monti a riempire le vallate, danno una configurazione particolare alla collina; in epoche successive, con lo scioglimento dei ghiacciai, anche le acque dei fiumi che con impeto scendono al mare, la modellano rodendo e formando pittoresche vallate.
Il versante a sud della collina è composto da alcune vallate allungate verso il Po proprio a causa delle dirette erosioni, mentre la parte a nord, verso il Lambro, il profilo è più uniforme.
Il sottosuolo della collina è ricco di carbonato di calcio, di cloruro di sodio, di iodio, di ossido di ferro, di anidride solforosa e carbonica come testimoniano le acque sorgive di numerose fonti sparse ai piedi della collina il cui valore terapeutico un tempo riconosciuto solo dagli abitanti della collina, ha destato un grande interesse scientifico, al punto che all'inizio del 1900 sono stati realizzati due centri termali: le Terme di Miradolo e le Fonti Minerali Gerette di S. Colombano, aperti per cure con acque salso-bromoiodiche, fanghi ed inalazioni.
Pur sorgendo in luoghi che distano dal mare centinaia di chilometri, queste acque hanno caratteristiche marine. Fanno parte di una grande falda acquifera salmastra dell'Italia Settentrionale, che dalla collina in un terreno pliocenico, segue una linea verso Voghera, Piacenza, Parma.
Le caratteristiche del terreno, che alterna zone sabbiose a zone calcaree molto permeabili, il sottosuolo ricco di minerali, la costante esposizione al sole, fanno della collina un ambiente ideale e vocato per la coltivazione della vite.